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figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

sabato 25 febbraio 2012

next step: cairo.

sembrerebbe che fra meno di sei ore la sveglia suonerà. e tra meno di nove ore si debba prendere un volo per parigi (prima tappa) con destinazione finale cairo. sembrerebbe che la tensione cresca di ora in ora, per arrivare ad un culmine in cui le interiora finiscano coll'essere totalmente aggrovigliate e le mani comincino a tremare.
sembrerebbe poi che non si partirà da soli, ma con chi condivide con te l'appartamento. sembrerebbe anche che entrambi ci si senta completamente confusi perchè la situazione lo richiede.
le valigie pronte, manca solo di impacchettare le ultime cose. appartamento rigirato come un calzino, camera pure.
testa rasata di fresco, unghie verniciate di rosso carminio. cuore imbustato e pronto a partire con me...mah. ieri ho saltato la cena che si era preparata da mesi, perchè sono troppo stupida per muovere il culo dal divano. perchè sono troppo stupida a legarmi a qualcosa che vorrebbe solo darmi un calcio nel medesimo culo, se solo potesse. aaah dio.

l'ultima volta che ho lasciato casa ho dovuto nascondere l'emozione, fingere di avere tutto sotto controllo, per non far preoccupare tutti intorno a me (che già erano preoccupati di per sè). ora l'adrenalina scorre a tratti, anzi farei meglio a dire a fiumi.
questa è la seconda volta che parto con qualcuno con cui avevo una relazione non esattamente definita, sembra proprio piacermi questo stato delle cose.

oggi pomeriggio ci siamo visti. abbiamo passato del  tempo piacevole, bevuto un caffè in una caffetteria italiana, poi dirottati verso un te nel 'divano delle confessioni', per finire poi nel nostro luogo preferito, lungo il liffey. sembra essere la nostra tappa per i momenti di completa serenità. ci siamo lasciati con un patto, io non metterò nel mio programma delle città da visitare parigi, che se capitasse che ancora ci sentiamo ecc ecc sarà la nostra meta. we rn't new to this kind of deal. and to be honest we've already broken a lot of them. most of the time we (or i'd better say i) end up saying that it's better to have a break, not seeing each other anymore. but it doesn't last long. ad un certo punto, vedendoti seduto li, su quella panchina mi è venuta voglia di abbracciarti. ci siamo baciati. che dire, io mi vergogno solo al pensiero di come ti sto trattando e tu sei qui al mio fianco. sento che verresti in capo al mondo con me, se solo te lo chiedessi. what's wrong with u??? credimi, non valgo nemmeno la metà di quello che tu credi io sia.

vedi le ferite sulle mie mani? vedi le ferite sul mio corpo? vedi le ferite della mia anima? non è qualcosa da cui si può guarire con una pastiglia. eppure forse sei l'unica persona a cui potrei aprire il mio cuore. o forse no perchè poi mi guarderesti con occhi diversi.

ehi. and now. can u explain me what the fucking hell is wrong with me? ti indirizzo quasi parole d'amore quando so che questa settimana sarò insieme a chi mi fa essere così distante da te.

eccitazione.

mmm qual'è la parola giusta per decrivere quel genere di persone come me? ecco meglio lasciarla in sospeso perchè non suona esattamente bene.

un'altra bugia ai miei, che so farebbero un colpo altrimenti. ecco perchè sono rimasta così sul vago vecchi miei, non perchè sono pigra o perchè non vi voglio rendere partecipi del mio viaggio, semplicemente perchè non posso completamente farvi conoscere il mio piano di viaggio. but u don't need to worry, everything is gonna be allright. riavrete la vostra figlioletta tra le braccia tra non molto, dopotutto la mia prossa tappa mentale è un ritorno in terra madre. ne ho voglia. mi mancate così tanto. oggi sono capitata per caso tra le vostre foto e ho riso come una cretina davanti allo schermo che raffigurava tre pazzi con lo stesso giubbotto (peggio dei cinesi ihih) :D.

il sonno non si fa sentire, le ore a disposizione sono sempre meno e io credo me la farò sotto prima di cadere tra le tue braccia morfeo.

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