...

figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

mercoledì 25 aprile 2012

up and down.

guidata da un comandante ubriaco. i'm not allowed to have a look in the map.


i have to make some decisions. what i want to do. where i am going.

the only thing i can feel are bruises. cut allover my skin. my mouth. my hands.  premeditate falling. that's what i have to face. it seems like i have no power at all.
a glance cheat on me. on my words. on your behaviour.
i would like to be able to run after u, kick u, and have back what is mine. but i was walking on my way, calm, naive and u suddenly  appeared. so unexpected that i could not even realise what was going on. u r too smart for me to understand ur plan.

u used to love me for what i was. i could be the ugliest, most impolite, grumpiest woman in the world. ur eyes looked at me with a shiny bright. it wasn't enough.
u look at me with a questioning glance. u make me ask to myself if i am good enough. u make me feel the happiest human being in the universe but a second after u make me touch the ground. it keeps me linked to u.
u were honest and clear with me. i could risk my life for ur words. i knew i was safe.
u make me doubt ur every single word.
ur reassuring hug were no more pleasant. no more wanted.
ur every single touch make me feel upside down.
our way was straight, we both knew where it would have ended. before i took my hand out of urs and started running as fast as i could. i deceived u.
our way is simply a mess. u can't find the beginning, the middle is a wild forest and the end...obviously we can't see it. what's happiness to me?

domenica 22 aprile 2012

the end.

dunque. il mio viaggio è finito qui, così.
le parole sono uscite dalla mia bocca, una lama è penetrata nella mia carne. mi sono smembrata alla luce della luna e mi sono lasciata a pezzi nel cemento. la testa rimomba di vuoto. assordante.
in questo stato, come è possibile trovare la forza, i pensieri, la dedizione.

despite what happened, whatever, today was a very good day. ok?

disappointment. this is not what u r supposed to say. this is not the way i wanted u to react. please, be honest. please go and fuck urself. non ti chiedo di mentirmi. ti chiedo di lasciarmi andare. di non essere egoista. lo so, chiedo troppo.
ho lasciato fosse il cuore a lasciarmi guidare, mi ha portato allo sbaraglio.
dubitare di me stessa, del mio giudizio. driven into a land in which my independence was simply not enough.
so crapped.

il cervello giorno dopo giorno mi riporta qui. dove sono ora. perchè la follia del cuore abbia fine. perchè il tumulto della tempesta sfregi e disintegri ogni parte di me. grida a gran voce BASTA. holy shit. this is so wrong. maniacalmente diabolico. TIC.


why is it hurting so bad? why am i so fucked up? it makes me nuts. not having the power to change anything. just being able to be the viewer of this comedy that i can't understand.

venerdì 20 aprile 2012

gambe. mani. braccia. comincio a richiamarli a me.
una chiusura di protezione.
sei a pochi centimetri da me ma non riesco a toccarti. non voglio nemmeno sfiorarti.
frustrante.
una battaglia interiore in cui l'istinto di sopravvivenza ha la meglio.

un male così profondo che quasi non lo sento. sensazione di stordimento. dopo uno sparo potente.
sbattito di ciglia. mi guardo intorno.
ehi tutto sembra normale.
ma tu provi a parlarmi e io non ti sento. solo labbra in movimento.
il mio cuore in convalescenza.

mercoledì 18 aprile 2012

wrong.

sto mangiando bugie. e correre al bagno per vomitarle tutte prima che possano inglobarsi a me... non e la soluzione. sperare di avere una via di scampo non e la vittoria. combattere contro se stessi e basilarmente fuori dalla logica umana.

so far so true.

secondo giorno...rosso.
what s wrong? too many things.
in questa ballata frenetica senza musica, basta un attimo per rendersi conto che assolutamente tutto e totalmente errato. everybody wants the truth. but nobody is sincere. sono invecchiata di mille anni, riesco a scorgere le rughe, le pieghe della pelle. volersi male e il primo passo verso l autodistruzione.
i started more than one year ago, to dig the groud deeply. e ora sto solo continuando certosinamente il lavoro. vuoi davvero nutrirti di questo? cibarti di insoddisfazione? e poi correre al bagno come un automa, per vomitare tutta la tua frustrazione. e una massa indefinita esce dalla tua bocca. una poltiglia uniforme che non sapevi nemmeno di aver ingurgitato. di nuovo sconfitta. ancora una volta disappunto. hai permesso succedesse over and over again. ti odio.

martedì 17 aprile 2012

afraid.

paura. di questo amore che sta entrando a passi lenti nel mio cuore. paura di dovermi svegliare all'improvviso e dover dare delle spiegazioni a me stessa. paura del vuoto che non saprei come riempire. paura della notte. paura di te. perche fai parte di me. paura di me. che non ho parole. e questo significa una cosa. sto bene. ecco cosa mi fa cosi paura.
mi sveglio. e ci sei. buongiorno a te. e a me. ti sento vicino. i granelli di sabbia raschiano dispettosi i miei piedi. testimoni di una giornata che non posso dimenticare. torno a casa e ho tempo per me. per pensare a te. e arrivi tu. con un sorriso sbilenco. e un bacio veloce. il tuo buonumore lo vedo nell'aria.
tu e la tua gelosia. mi fa sorridere. e sentire importante. la tua mano nella mia mi regala attimi di paradiso. fare l'amore raccontandoci mille storie di noi.
sto tremando. vorrei potermi stringere di nuovo a te.

sabato 14 aprile 2012

calore.

bisogna dare tempo al tempo. a volte e difficile, a volte avrei voluto semplicemente tutto e subito. ma quando dopo il gelo un raggio di sole arriva fino a te, ti scalda piano piano. un tepore avvolge lentamente ogni parte di te. e capisci che in fondo e questo tutto quello che stavi aspettando. il freddo e un ricordo lontano, e cominci a non ricordare esattamente quella sensazione. che non e piu essenziale, non e piu senza uscita. il sole e alto nel cielo e tutto quello che provi e un piacevole calore che si diffonde dentro te, e tutto intorno.

giovedì 12 aprile 2012

buongiorno.

ecco che mi addormento tra le tue braccia. la tua pelle contro la mia. ehi quasi mi soffochi. ma non mi importa, non mi importa di nient'altro. il tuo calore scorre nelle mie vene. ci addormentiamo senza sapere dove finisco io e dove inizi tu.
questa mattina il risveglio dei sensi. un risveglio che io ho sempre desiderato.
caffè.
mi sento confusa perchè. perchè tu sei qui con me.
ora non posso più lasciarti giocare con me. ora levigo il tempo con le tue carezze.

mercoledì 11 aprile 2012

monologue.

ho creduto nell'amore per la vita. nella condivisione felice.
ho creduto nella falsità dei rapporti e nelle bugie come verità.
ma non mi sono mai presa il merito di aver capito il senso della vita. mai ho creduto di aver trovato almeno una verità indiscussa e indiscutibile.
ho vissuto i miei vent'anni con passione, arrivando ad ora senza rimpianti.
ho visto me stessa donare il cuore a chi avevo fortemente creduto essere l'amore della mia vita. per poi dargli le spalle senza troppi rimorsi.
ho visto mia madre tradire mio padre, facendo crollare il mio mondo di favole.
ho visto una me stessa senza illusioni, e forse speranze. ma non per questo abbattuta. è stata più una constatazione dei fatti. del fato.
e nonostante ciò io sono pronta a giocare. mi chiedi fiducia. si, è qualcosa che posso darti. ti puoi fidare di me perchè sono una giocatrice leale. perchè sono limpida come lo specchio immacolato di un lago. e questo è ciò che chiedo anche a te. perchè questo non è più  un gioco a chi riesce a non cadere, a chi sta in piedi più a lungo. è una partita a due, formiamo insieme una squadra.
sì, sto scoprendo la capacità di credere in qualcuno. ti voglio bene.
le tue parole incerte mi fanno tenerezza. ora che siamo ad armi pari comincia la salita. il viaggio è l'esperienza più affascinante che potremmo chiedere. perchè possiamo affrontarlo in due.
oh mio dio. i pezzi del puzzle combaciano perfettamente. PERFETTAMENTE.
che succede se ti affidi in mani da cui sei quasi certa riceverai uno schiaffone e arriva al suo posto una carezza?
mi spiazzi.
ogni volta.
e ora non so più a che gioco stiamo giocando.
gioco? non è un gioco. è la vita. e che vita stiamo vivendo allora?
e allora tu che mi stai tendendo la mano, tu che mi hai preso con te. tu che mi fai sorridere. ti bacio.

martedì 10 aprile 2012

una strana nostalgia si impossessa dei miei pensieri.
scossa lungo la schiena... ci sono già stata. mi sono vista camminare in questa strada.
esco a fare due passi. cerco un pò di pace. di silenzio. ho bisogno di pensare. ho bisogno di una boccata d'aria. fantasia astratta che fa da sfondo ai movimenti della mia anima.
chi sono? da dove vengo? dove vado?
oggi guardavo le persone camminare lungo la strada, cercavo di immaginare le loro vite. forse anche loro sono distanti dai loro famigliari, forse loro abitano qui da sempre, forse vorrrebbero scappare lontano. chissà che pensa la gente quando mi vede camminare per strada.
chissà se la mia immagine riflette la storia che mi porto dentro.
tu, che mi stai guardando, riesci a vedere le mie ferite? riesci a vedere i tagli che lacerano la mia pelle? a volte mi nascondo sotto migliaia di strati. la verità è che vorrei che tu vedessi chi sono. vorrei poterti raccontare la mia storia in uno sguardo. ma la mia storia non ha nessun interesse per te, per te che dopo quattro passi mi avrai già dimenticata. i miei crucci e le mie lotte sono uguali a quelle di un migliaio di altre persone. no, non sei unica. sei una come tutti.
è allora che mi giro verso di te. mi rendo conto che niente posso fare per quello che è stato. e lo accetto, senza nessun problema. ma quello che mi ferisce è il non essere in grado di fare niente per il presente. non c'è nessuno a fare il tifo per me, nessuno che mi dia le coordinate verso cui dirigere la mia barca. e ci sono giorni in cui credo di intravedere una spiaggia, una radura, un appezzamento di terra. e altri giorni in cui tutto quello che mi si apre davanti è un oceano sconfinato.
posso decidere se apprezzare la magnificenza ai miei occhi o abbandonarmi alla disperazione. e tutto questo per cosa? per un altro giorno calcato su questa terra.
una crocetta sul calendario. per stabilire cosa? tenere il conto di cosa? i calli sulle mie mani dicono più di qualsiasi crocetta. voglio piangere. perchè oggi mi sono persa. perchè oggi non vedo una famiglia, non vedo la verità, non vedo l'amore.
distruzione. smembramento. terrore. la casa cade a pezzi. era troppo grande per viverci da sola.

lunedì 9 aprile 2012

ti voglio bene.

a good craic. come foste a pochi metri da me, accampati in salotto. quasi un anno e passato e mi sembra quasi una parentesi, come non me ne fossi mai andata.

ti voglio bene. gridarlo al mondo intero. sussurrarlo nella dolcezza di un bacio.
una carezza che unisce la nostra pelle.



domenica 8 aprile 2012

the art of deceiving.

mentre cerco di immortalare l'attimo ecco che ti rivedo. mentre io sono intenta a catturare la bellezza del paesaggio, del momento. così che come per incanto mi domando se davvero questo mi possa bastare. e non mi so dare una risposta.

attenta ad osservare il cielo blu popolato di nuvole, una sensazione di infinita piccolezza e di estrema gratitudine hanno riempito il mio cuore. la mia giornata è diventata indimenticabile.

discutiamo ma io invece di vomitarti addosso le mie paure, i miei dilemmi, le mie domande, accenno ad un rigurgito striminzito, di quelli accompagnati da uno stupido ruttino. non posso fidarmi di te, non ora. forse dovrei dirtelo? non so nemmeno stabilire quando fai sul serio o quando stai scherzando, oltre al fatto che non posso definire ciò che siamo. e questo non è essenziale. l'importante è la mano che mi tieni durante la giornata. sono le carezze che mi fai prima di adddormentarmi. è la sicurezza dei tuoi gesti.
APPUNTO.

io che mi nascondo dietro un apparente soddisfazione che, dentro di me, so non essere sincera. ho imparato a travestirmi sotto le maschere della società, ma sono ancora in tempo a toglierle dalla mia faccia.
siamo tutti in tempo. perchè non si è mai troppo vecchi per essere liberii.

giovedì 5 aprile 2012

insomnia.

si dice che chi è causa del suo male debba piangere se stesso. ti ho visto con i miei occhi andare contro i principi del senso interiore. ti ho sentito con le mie orecchie sussurrare giuramenti di vetro.
non si può quindi dire che non ti conosca, che tu mi stia ingannando con parole astute.
cosa sta succedendo allora? ti lascio recitare la tua parte, e faccio finta di reggerti il gioco. fingo di essere così ingenua da non capire i tuoi complotti.
cosa mi tiene ferma, ancorata, inebetita? cosa mi fa evitare di compiere un passo dopo l'altro fino ad allontanarmi da te? la piccola speranza dentro di me (messa sempre a tacere da un migliaio di voci più grosse) che stiamo andando da qualche parte. la più flebile vince sempre.
perche rassegnarsi ai crampi allo stomaco, al raschiare della gola, ai dolori del cuore?

what the hell were u expecting?

odore di tabacco. tu non sei qui. mi avete lasciato in eredita un mare di stronzate. vita come sega mentale. affogare nelle bugie. l'orgoglio dell'apparenza. pioggia di meteoriti invade l'universo. colpita alla testa. come un chiodo nel legno. alla ricerca della verita con in mano un pugno di mosche. raccapricciante. esilarante. now u r in deep shit.

same landscape.

freddo gelido. e ritornato l'inverno. non promette niente di buono. passa sotto il maglione, sotto le coperte. non eabbastanza. tic.
si ancora una volta siete voi a darmi la buonanotte. c'e qualcosa di sbagliato. perche so dove mi state portando. fortuna che non era niente e allora spiegami perche, sto qui insieme a un po di gente, fischiettando una che non c'e.
accoccolata ad un mare di incubi. un calmante per la mia anima inquieta,questo cio che vado cercando. la mia gola raschiata dagli acidi. il fumi corrode le cellule sane. crapped.

mercoledì 4 aprile 2012

voglia di te.

quando ogni giorno e accompagnato da una scoperta.
del tempo passato insieme.
della mano che si chiude nella tua. dello svegliarsi e trovare il tuo sorriso.
del sentirsi fragili ma potenti. della misica della pioggia sulla finestra. dello scricchiolio del cuore che si apre come un fiore al sorgere del sole.
ho visto la neve ad aprile. ho visto il brutto dell'amore. e questo non mi tiene lontana da esso. vorrei alzare le mie difese. vorrei proteggermi dietro al muro dell'indifferenza. vorrei continuare nella sicurezza del non sentimento. ma sarebbe una bugia a me stessa. e io non sono disposta ad ingannarmi.