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figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

domenica 12 febbraio 2012

morning italian teacher.

 aspettando un passaporto che non arriva. potendo solo confidare nella reliability delle poste irlandesi.
incapacità di formulare pensieri logicamente articolati. testa come cumulo di idee.
siamo sempre alla ricerca del meglio, di quel qualcosa che ci faccia sentire davvero bene ma, ironicamente, ci scansiamo audaci da esso. la nostra ricerca, per andare a buon fine, forse non deve portare ad un risultato, deve solo tenerci impegnati nel cammino. per poterci sempre convincere della possibilità di trovare qualcosa di più.
ecco allora che tutto sembra acquisire un senso, ciò che ci spinge giorno dopo giorno è il desiderio di ottenere un certo obiettivo, non il verificarsi effettivo di esso.
ecco che allora camminiamo e lottiamo per il vero amore, quello irrealizzabile, ma costruiamo una tela a maglia a proteggerci dal sentimento vero che fluisce verso di noi.
ecco che immaginiamo la vita perfetta lontano da tutto e da tutti, e funziona davvero egregiamente, almeno finchè rimane solo nei nostri pensieri.
quante persone ho sentito dirmi: vorrei costruirmi una nuova vita, lontano da tutto e da tutti. poche pero che conosco hanno fatto quel passo cosi semplice e cosi difficile allo stesso tempo. prendere un biglietto e partire. sembra proprio che i nostri pensieri si trasformino quasi in una gabbia in cui raramente e con difficolta ci accorgiamo di essere imprigionati. una gabbia travestita da vita che ci persuade dal fare la cosa piu difficile del mondo. vivere.
meglio sognare (?).

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