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figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

sabato 4 febbraio 2012

making a mess.

ho guardato dentro una bugia, e ho capito che è una malattia, dalla quale non si può guarire. MAI. cazzo se hai ragione *** del ***.
e ho cercato di convincermi che tu non ce l'hai. e ho guardato dentro casa tua, e ho capito che era una follia. avere creduto che fossi soltanto mio. e ho cercato di dimenticare, di non pensare.
quando la follia che ho dentro mi prende per i capelli e non posso fare altro che assecondarla. non posso fare altro che arrendermi a tutto questo.
da ricercatrice l'avevo capito, l'avevo capito che porti solo a guai. che porti solo a sofferenza. ma da essere umano i miei occhi sono diventati ciechi, le mie orecchie sono diventate sorde. mi sono fatta prendere per mano e condurre nel tuo mondo. perchè per me era conveniente, perchè volevo così.
una fitta al cuore mi fa ricordare che tutto questo è idiozia. mi sento persa nella rete di non so quale dio, di non so quale religione, di non so quale universo.
il passeggero oscuro della mia vita. solo uno? ne posso contare almeno due. esseri dissociati, parafrasati, che rendono la mia esistenza un cumulo di fili aggrovigliati che non so come districare. com'è possibile che ti ho lasciato la possibilità di farmi sentire così? quando ti ho dato il potere di essere la causa delle mie emozioni? era una delle prime regole che avrebbero dovuto guidarmi nel mio cammino.
who should i blame if not myself? now the only thing i can do is following the music, letting it bring me far away where i can here the waves of the sea. FUCKING DIFFICULT.
ed è sera. notte. e mi stringo forte al mio groviglio di emozioni. ma non sono di compagnia.
e sono così. galleggiando in una bolla di sapone. ma non accarezzo fiori. l'oceano intorno a me. mi canta una ninna nanna deliziosa. ma io non riesco a coglierne la melodia. damn.

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