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figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

sabato 24 marzo 2012

what would happen if i left tomorrow?

svegliarsi la mattina. dieci. non c'è male. indossare le ciabatte e dirigersi verso la cucina. mentre ancora cerco di sistemare le idee nella mia testa ecco che spunti dalla porta, vestito di tutto punto.
colazione inglese(-irlandese-) (veery nice). l'idea iniziale era di raggiungere phoenix park in tram per godersi la giornata di sole, magari con tanto di visita allo zoo.
ma a causa di un presunto non funzionamento dei tram il sabato i piani sono improvvisamente cambiati, trasformando la giornata in un'escursione a howth. paesaggi di una natura immacolata, in mezzo a sentieri striminziti. fiori che celebrano l'esplosione della natura, profumo di sodio e di montagna.
lunga camminata che si estende nel corso di tutta la giornata. così che arrivano le sette senza che nemmeno ce ne accorgiamo, quando nel treno del ritorno mi abbandono stanca nella tua spalla, coccolata.
ed è così che arrivano le dieci, e in compagnia di un caffè cerco di fare ordine nei pensieri.

come al solito, vana impresa. oggi mi ha assalita una strana nostalgia per il passato, tornando a pensare a vari momenti della mia vita che pensavo di aver impacchettato, schedato ed elaborato da un pò.

essere quel fantasma con cui tu dovrai combattere un giorno...mi dispiace.
doppiamente.
abbandonarsi al flusso dei pensieri quando di fronte a te si estende il mare sconfinato non è poi così difficile. la mia idea di casa, di amore, di vita insieme. è qualcosa che devo riprendere tra le mie mani e ricominciare a smembrare pezzo dopo pezzo.
nei miei piani non era previsto una convivenza a 20 anni. cosa mi tiene ancorata alla realtà? cosa mi fa capire che tutto ciò che sto vivendo è vero? ma soprattutto. cos'è la realtà?
se non un gioco della mente, un'elaborata ragnatela che abbiamo costruito in anni di allenamento per farci avere l'illusione che esista un ordine delle cose. 

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