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figlia del caos. vagabonda nell'universo. ballerina tra le foglie.

martedì 21 giugno 2011

20 giugno

stanza buia. sbarre nere.
quando il nemico, il tuo nemico, sei te stesso la tua battaglia potrebbe essere la più dura della tua vita. puoi ingannarti, puoi convincerti, puoi fingere di credere di avere una speranza.
ma sai che sono tutte bugie. i tuoi lividi lacerano la carne. le ferite si fanno spazio nel tuo corpo, nella tua pelle candida.
ogni movimento è dolore, pronto a ricordarti la tua condanna.
come il sole radioso sorge ogni giorno, così ogni giorno ti illudi di ergerti nel cielo.
non ti accorgi che stai precipitando. stai cadendo sempre più in basso.
aspetti.
quando arriverai a terra? forse sarai distrutta già prima dell'atterraggio. forse sei già finita. non combatti più ormai.
ormai. questa parola dovrebbe essere eliminata dal vocabolario.
sei passata alle giustificazioni. lo vuoi capire che ti stai uccidendo? no. le tue membra sono stanche. sei colpita dal male peggiore: la rassegnazione.
paralizzata. assisti allo spettacolo. della tua distruzione. cade un mattone alla volta. smantelli te stesso.
sguardo appannato. non ti reggi in piedi. forse potresti lasciarti cadere. forse non farà poi così male.
ricorda, ognuno sceglie il suo destino. ognuno è artefice delle proprie azioni. tu solo puoi essere il tuo futuro.

scrivo la data e mi rendo conto che mancano solo quattro giorni alla partenza. ma come è possibile? come è possibile? io non sono pronta.
non so cosa voglio dalla vita. non so cosa voglio da me stessa. inganno la mia testa.
il silenzio mi rimbomba dentro. gli ultimi rivoli di certezze mi scorrono addosso e mi lasciano per sempre.
rimango immobile al centro del nulla. il vuoto mi fa compagnia. stasera solo tu mi hai cercata.

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